L’intelligenza artificiale è davvero un bene per la nostra conoscenza?
Negli ultimi anni l’AI è diventata un mezzo alla portata di tutti, chiunque ha la possibilità di utilizzarla, ma è anche necessario avere la capacità di riconoscere i rischi che questa tecnologia nasconde.
Nel corso del tempo, sta iniziando a diventare sempre più difficile tenere sotto controllo le informazioni che essa fornisce e che poi vengono diffuse sul web; la situazione è iniziata a sfuggire ancora più di mano quando, dopo vari aggiornamenti, ha iniziato anche a produrre foto e video in maniera gratuita.
In che modo il deepfake diffonde disinformazione?
I Deepfake è un risvolto dell’intelligenza artificiale che genera foto, video e audio partendo da contenuti originali, tutti possono creare questo tipo di contenuti a partire dal 2018, anno in cui è stata lanciata l’applicazione per dispositivi mobili “FakeApp”.
Questa tecnica viene utilizzata per creare bufale, notizie false o truffe; a causa del digital divide, sono molti coloro che sono stati imbrogliati dopo essere stati a conoscenza di queste informazioni: ad esempio ad aprile 2025 sono state diffuse sui social delle foto di Papa Francesco che salutava il popolo in Vaticano indossando il cappotto Moncler; i giovani, che hanno più confidenza con l’intelligenza artificiale, hanno subito intuito che quest’immagine non fosse reale, ma moli anziani che hanno più difficoltà nel riconoscere le fake news hanno creduto che ciò che vedevano fosse vero.
Non si fermano qui i danni che questa tecnologia può creare, essa può arrivare a produrre anche crimini informatici come cyberbullismo o anche contenuti pornografici ritraenti minori, star del cinema o politici.
Ad esempio sono state diffuse immagini che ritraevano delle sostituzioni tra il volto del presidente argentino Mauricio Macri e quello di Adolf Hitler e tra il volto di Angela Merkel e Donald Trump, quest’ultimo nel 2019 è stato deriso dall’emittente FOX a causa di un deepfake del suo aspetto e colore della pelle.
Perché bisogna controllare gli effetti dell’AI?
Più l’intelligenza artificiale si sviluppa, più è necessario porle dei limiti per evitare che le AI generative come Chat GPT, Perplexity o Notebook LM diffondano troppa disinformazione.
È necessario che gli utenti evitino di dare troppa fiducia a questi tool, in molti credono che i ragionamenti delle AI siano infallibili e che le risposte che danno siano migliori di quelle di motori di ricerca come Google, ma non è esattamente così.
L’intelligenza artificiale è uno strumento in via di perfezionamento, non è completo e non possiede ogni informazione di cui abbiamo bisogno.
A volte l’AI è utilizzata dai suoi fruitori per scopi per cui non è stata assolutamente realizzata, questi concedono ad essa l’accesso a dati personali e talvolta chiedono anche pareri su situazioni di vita reale non rendendosi conto di star palando con uno schermo.
In particolare gli utenti con tasso di istruzione inferiore, sono inclini a cambiare idea dopo che l’AI gli presenta altri modi di ragionare.
L’Unione Europea ha preso la decisione di stanziare delle normative anti fake news per preservare le elezioni comunitarie dalla circolazione di bufale.

